Filosofo italiano. Ordinato sacerdote nel 1807,
negli anni seguenti si dedicò all'insegnamento; nel 1848 fu eletto
deputato al Parlamento piemontese e nel 1859 presidente onorario della
facoltà filosofico-letteraria di Parma. Le sue dottrine filosofiche
furono inizialmente ispirate al Sensismo, che gradualmente superò per
approdare al criticismo di Kant. Fra i suoi scritti ricordiamo:
Della
filosofia dell'affetto (1829-34),
Filosofia della mente (1836),
Il
nuovo saggio sull'origine delle idee dell'abate Rosmini esaminato (1837),
Della critica della Ragion pura di Kant (1843-49) (Borgonovo, Piacenza
1784 - Piacenza 1860).